Acquisti

Moda sostenibile: come vestirsi bene senza rovinare il pianeta

Cos’è la moda sostenibile e perché è importante?

La moda sostenibile è una forma di produzione e consumo di abbigliamento che tiene conto degli impatti ambientali e sociali dell’industria della moda. Si tratta di una moda che rispetta le persone, gli animali e il pianeta, riducendo al minimo lo spreco di risorse, le emissioni di gas serra, l’inquinamento e lo sfruttamento. La moda sostenibile è importante perché la moda tradizionale è una delle attività più inquinanti e dannose per l’ambiente e per la società.

Secondo alcuni studi, la moda è responsabile del 10% delle emissioni globali di CO2, del 20% delle acque reflue industriali, del 24% dell’uso di pesticidi e del 35% delle microplastiche nei mari.

Inoltre, la moda implica spesso condizioni di lavoro precarie e ingiuste per i lavoratori del settore, che sono esposti a rischi per la salute, a violazioni dei diritti umani e a salari bassissimi.

Per questo motivo, è necessario cambiare il nostro modo di vestirci e scegliere abiti che siano belli ma anche buoni per il mondo.

Quali sono i materiali e i processi più sostenibili per la produzione di abbigliamento?

Per produrre abbigliamento in modo sostenibile, è fondamentale scegliere materiali che abbiano un basso impatto ambientale e che siano di qualità e duraturi. Alcuni dei materiali più sostenibili sono quelli naturali, organici, riciclati o innovativi. I materiali naturali sono quelli derivati da fonti vegetali o animali, come il cotone, la lana, la seta, il lino, la canapa o il bambù. Questi materiali sono biodegradabili e rinnovabili, ma devono essere coltivati o allevati in modo responsabile, senza usare pesticidi, fertilizzanti o altre sostanze chimiche nocive. I materiali organici sono quelli che seguono dei criteri rigorosi di certificazione che garantiscono il rispetto dell’ambiente e delle persone lungo tutta la filiera produttiva. Alcuni esempi di certificazioni sono il Global Organic Textile Standard (GOTS), il Organic Content Standard (OCS) o il Soil Association Organic. I materiali riciclati sono quelli che provengono dal recupero e dal riutilizzo di tessuti o di altri materiali già esistenti, come le bottiglie di plastica, le reti da pesca o i vecchi vestiti. Questi materiali riducono lo spreco e il consumo di nuove risorse, ma devono essere trattati in modo da non rilasciare microplastiche nell’ambiente. Alcuni esempi di materiali riciclati sono il poliestere riciclato (rPET), il nylon rigenerato (ECONYL) o il cotone riciclato. I materiali innovativi sono quelli che nascono da nuove tecnologie o da nuove fonti che offrono delle soluzioni alternative ed ecologiche ai materiali tradizionali. Alcuni esempi di materiali innovativi sono il Tencel (una fibra prodotta dalla polpa di legno), il Piñatex (un tessuto ottenuto dalle foglie dell’ananas) o il Vegea (un materiale simile alla pelle realizzato con gli scarti della vinificazione).

Anche i processi di tintura hanno un ruolo chiave.

I processi di tintura più sostenibili sono quelli che usano coloranti naturali o biodegradabili, che riducono il consumo di acqua e di energia e che non producono acque reflue tossiche o inquinanti. Alcuni esempi di processi di tintura sostenibili sono1:

  • La tintura con solventi che consiste nell’usare dei solventi organici invece dell’acqua per sciogliere i coloranti e trasferirli sul tessuto. Questo processo permette di risparmiare acqua, di aumentare l’assorbimento dei coloranti e di evitare il rilascio di sostanze chimiche nell’ambiente.
  • La tintura con enzimi che consiste nell’usare degli enzimi biologici per modificare la superficie delle fibre e facilitare la penetrazione dei coloranti. Questo processo permette di ridurre la temperatura, il pH e il tempo di tintura, di migliorare la qualità e l’uniformità del colore e di diminuire l’uso di ausiliari chimici.
  • La tintura con microorganismi che consiste nell’usare dei batteri o dei lieviti per produrre dei pigmenti naturali e fissarli sul tessuto. Questo processo permette di usare fonti rinnovabili e biodegradabili, di eliminare l’uso di mordenti metallici e di generare meno rifiuti.

Per verificare se un brand è davvero sostenibile, puoi seguire alcuni criteri che ti aiutano a valutare la sua trasparenza e la sua coerenza. Alcuni criteri sono:

  • Controlla le certificazioni che il brand possiede o che richiede ai suoi fornitori. Le certificazioni sono dei marchi di qualità che attestano il rispetto di determinati standard ambientali e sociali lungo tutta la filiera produttiva. Alcune delle certificazioni più diffuse e affidabili sono il Global Organic Textile Standard (GOTS), il Fairtrade Cotton, il Forest Stewardship Council (FSC), il Cradle to Cradle Certified o il B Corporation.
  • Consulta le etichette dei capi che acquisti o che vorresti acquistare. Le etichette ti forniscono informazioni sulla composizione, sulla provenienza e sulle modalità di lavaggio dei capi. Cerca di preferire capi realizzati con materiali naturali, organici, riciclati o innovativi, prodotti in paesi che rispettano i diritti dei lavoratori e che si possono lavare a basse temperature o a secco.
  • Visita i siti web o i social dei brand che ti interessano. I siti web o i social sono delle vetrine che i brand usano per comunicare la loro storia, la loro missione, i loro valori e le loro pratiche. Cerca di capire se il brand è trasparente e onesto sulle sue attività, se mostra le sue fonti e i suoi dati, se risponde alle domande e alle critiche dei consumatori e se partecipa a delle iniziative o a dei progetti a favore dell’ambiente e della società.

Ridurre il consumo

Il primo principio della moda sostenibile è ridurre il consumo di capi di abbigliamento. Questo significa acquistare meno capi, ma di qualità superiore, che durino nel tempo e che possano essere abbinati facilmente tra loro. Questo comporta diversi vantaggi:

  • Si risparmia denaro: comprando meno capi, ma di qualità superiore, si spende meno nel lungo periodo, perché si evitano gli acquisti impulsivi e si riducono i costi di manutenzione e riparazione.
  • Si risparmia spazio: avendo meno capi nell’armadio, si ha più spazio a disposizione e si evita il caos e lo spreco di tempo nella scelta dell’outfit.
  • Si risparmia energia: producendo meno capi, si riduce il consumo di energia elettrica e di combustibili fossili necessari per la produzione e il trasporto dei tessuti e dei capi finiti.
  • Si risparmia acqua: producendo meno capi, si riduce il consumo di acqua necessaria per la coltivazione delle fibre naturali (come il cotone) e per la lavorazione dei tessuti e dei capi finiti.
  • Si risparmia ambiente: producendo meno capi, si riduce l’emissione di gas serra e di sostanze inquinanti nell’atmosfera e nei corsi d’acqua derivanti dalla produzione e dal trasporto dei tessuti e dei capi finiti.

Per ridurre il consumo di capi di abbigliamento, possiamo seguire alcune semplici regole:

  • Fare una lista dei capi che ci servono veramente e che possiamo abbinare tra loro in diversi modi.
  • Fare una revisione periodica dell’armadio e eliminare i capi che non usiamo più o che non ci piacciono più.
  • Acquistare capi di qualità superiore, che siano resistenti, confortevoli e adatti alla nostra taglia e al nostro stile.
  • Acquistare capi realizzati con materiali naturali o ecologici, che siano traspiranti, anallergici e biodegradabili.
  • Acquistare capi realizzati da aziende etiche e responsabili, che rispettino i diritti dei lavoratori e le norme ambientali.

Riutilizzare il materiale

Il secondo principio della moda sostenibile è riutilizzare il materiale dei capi di abbigliamento. Questo significa dare una seconda vita ai capi usati, donandoli a chi ne ha bisogno o vendendoli sul mercato dell’usato. Questo comporta diversi vantaggi:

  • Si fa del bene agli altri: donando o vendendo i capi usati, si aiutano le persone che hanno bisogno di vestiti o che vogliono risparmiare denaro.
  • Si fa del bene a se stessi: liberandosi dei capi usati, si fa spazio nell’armadio e si alleggerisce la mente, eliminando il senso di colpa e di attaccamento.
  • Si fa del bene all’economia: donando o vendendo i capi usati, si crea un mercato circolare, che favorisce la creazione di posti di lavoro e di opportunità di reddito per le persone coinvolte.
  • Si fa del bene all’ambiente: donando o vendendo i capi usati, si evita che finiscano nei cassonetti o negli inceneritori, dove producono rifiuti e emissioni nocive.

Per riutilizzare il materiale dei capi di abbigliamento, possiamo seguire alcune semplici regole:

  • Separare i capi usati in base al loro stato: quelli in buone condizioni possono essere donati o venduti, quelli in cattive condizioni possono essere riparati o modificati.
  • Cercare le associazioni o le organizzazioni che raccolgono i capi usati per scopi sociali o umanitari e contattarle per organizzare la donazione.
  • Cercare i negozi o le piattaforme online che vendono i capi usati e contattarli per organizzare la vendita.
  • Cercare le sartorie o i laboratori creativi che riparano o modificano i capi usati e contattarli per organizzare il servizio.
  • Acquistare capi di seconda mano, che hanno un costo inferiore e un impatto ambientale ridotto rispetto ai capi nuovi.

Riciclare il tessuto

Il terzo principio della moda sostenibile è riciclare il tessuto dei capi di abbigliamento. Questo significa trasformare i capi inutilizzati o irrecuperabili in nuovi prodotti, come borse, accessori o oggetti per la casa. Questo comporta diversi vantaggi:

  • Si risparmia denaro: riciclando il tessuto dei capi inutilizzati o irrecuperabili, si evita di acquistare nuovi prodotti, che hanno un costo superiore e un impatto ambientale maggiore.
  • Si risparmia creatività: riciclando il tessuto dei capi inutilizzati o irrecuperabili, si può dare sfogo alla propria fantasia e creare prodotti originali e personalizzati.
  • Si risparmia energia: riciclando il tessuto dei capi inutilizzati o irrecuperabili, si riduce il consumo di energia elettrica e di combustibili fossili necessari per la produzione e il trasporto dei nuovi prodotti.
  • Si risparmia acqua: riciclando il tessuto dei capi inutilizzati o irrecuperabili, si riduce il consumo di acqua necessaria per la produzione e il lavaggio dei nuovi prodotti.
  • Si risparmia ambiente: riciclando il tessuto dei capi inutilizzati o irrecuperabili, si riduce l’emissione di gas serra e di sostanze inquinanti nell’atmosfera e nei corsi d’acqua derivanti dalla produzione e dal trasporto dei nuovi prodotti.

Per riciclare il tessuto dei capi di abbigliamento, possiamo seguire alcune semplici regole:

  • Separare i capi inutilizzati o irrecuperabili in base al tipo di tessuto: quelli naturali (come cotone, lana, seta) possono essere riciclati più facilmente di quelli sintetici (come poliestere, nylon, acrilico).
  • Cercare le aziende o le organizzazioni che raccolgono i capi inutilizzati o irrecuperabili per trasformarli in nuovi prodotti e contattarle per organizzare la consegna.
  • Cercare i negozi o le piattaforme online che vendono i prodotti realizzati con materiali riciclati e contattarli per organizzare l’acquisto.
  • Cercare le guide o i tutorial online che insegnano a trasformare i capi inutilizzati o irrecuperabili in nuovi prodotti e seguire le istruzioni passo
Dodli

Recent Posts

Zooquark: la catena di negozi di animali che fa la differenza in Campania

Zooquark: la catena di negozi di animali che fa la differenza in Campania. Presente a…

5 mesi ago

Leggere tra le righe per creare valore e ricchezza

Per avere successo economico non basta seguire le regole e le convenzioni stabilite, ma bisogna…

10 mesi ago

Pale Blue Dot

La Pale Blue Dot è una foto della Terra scattata dalla sonda Voyager 1 nel…

11 mesi ago

“Historia de un amor”: il bolero che ha fatto innamorare il mondo

La storia della canzone "Historia de un amor", scritta dal compositore panamense Carlos Almarán nel…

11 mesi ago

Polinomio di Chebyshev: La chiave per approssimazioni matematiche precise.

I polinomi di Chebyshev sono una sequenza di polinomi ortogonali legati alle funzioni coseno e…

11 mesi ago

Come cambierà il lavoro con l’intelligenza artificiale: sfide e opportunità

L'intelligenza artificiale (IA) è l'abilità di una macchina di mostrare capacità umane quali il ragionamento,…

1 anno ago

Questo sito utilizza i cookies per migliorare l'esperienza d'uso

Leggi